Lo stato dei consumi petroliferi in Italia
I dati che riguardano il settore petrolifero italiano parlano chiaro: in Italia il consumo di petrolio sta scendendo progressivamente sempre più giù, di mese in mese di anno in anno. Di seguito alcuni dati e le previsioni per il futuro.
I consumi del petrolio e dei carburanti sono degli indicatori sensibili dello stato di salute della nostra economia. Purtroppo, il settore petrolifero è quello che ha maggiormente risentito della crisi, registrando negli ultimi anni un progressivo calo dei consumi, che sembra non volersi stabilizzare.
Anche gli ultimi dati relativi al mese di giugno, forniti tramite un comunicato stampa dall’Unione Petrolifera, associazione che raggruppa le principali aziende operanti in Italia nel settore della raffinazione e distribuzione di carburanti, lubrificanti e altri prodotti derivati dal petrolio, confermano questa tendenza: i consumi petroliferi italiani nel mese di giugno sono ammontati a circa 4,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione pari al 4% (-197.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013.
Cala dunque la richiesta di benzina e gasolio: la domanda totale di carburanti nel mese di giugno risulta pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, con un decremento del 3% (-75.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013.
Un trend in linea con i dati che si riferiscono al primo semestre del 2014, che registra consumi pari a circa 28,4 milioni di tonnellate, con un calo del 4% rispetto ai primi sei mesi del 2013, con la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) a evidenziare una diminuzione del 2,1%.
In termini economici, il tutto si traduce in un calo del gettito fiscale riferito ai carburanti (compreso gpl auto) nei primi sei mesi del 2014, stimato in diminuzione di oltre 230 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013.
Ma se guardiamo al mercato delle automobili, qualche dato positivo c’è: a giugno sono state registrate 127.489 immatricolazioni, segnando un +3,81% rispetto allo scorso anno. Per tutto il primo semestre, l'andamento è dunque positivo (le consegne sono cresciute, complessivamente, del 3,34% rispetto ai primi sei mesi del 2013).
Un timido segnale di ripresa, che se per alcuni non costituisce un effettivo segnale di rilancio, per altri è la conferma del fatto che il minor consumo di questi ultimi anni sia dovuto principalmente ad una miglior efficienza e razionalizzazione dei consumi, causate da una crisi che speriamo volgerà presto al termine, più che a un crollo strutturale del settore.